Amarone Valpolicella: appassimento uve-
Storia del Vino

La Storia dell’Amarone

L’Amarone è un vino potente e complesso, ma allo stesso tempo piacevole, rotondo e apprezzabile anche da palati meno esperti: ecco il segreto del successo dell’Amarone della Valpolicella, vino che ha conosciuto un successo impressionante negli ultimi anni, soprattutto all’estero, dove ormai finisce l’80% della produzione complessiva. Un territorio che ha visto gli ettari vitati passare dai 5.200 del 2000 ai 7.000 del 2012 per una realtà produttiva che con l’Amarone, il Recioto, il Ripasso e il Valpolicella rappresenta il 10% della produzione a denominazione di una Regione importante come il Veneto.

La Valpolicella, terra particolarmente vocata a vitigni unici che prendono il nome di Corvina, Molinara, Oseleta e Rondinella, danno vita a un grande vino, l’Amarone, da sempre derivato dalla «tecnica» dell’appassimento delle uve, per arrivare a una concentrazione di zuccheri e di profumi che lo rendono espressione di un territorio unico.

Vini monumentali che tanto piacciono ai degustatori anglosassoni e ancor più tedeschi forse ancor più che ai nostri in soggezione di fronte a bevute così ampie e ridondanti che rendono difficile in primis l’abbinamento al piatto.

Ma questo non deve far dimenticare che siamo di fronte a vini unici al mondo e che per questo devono fare il loro corso, che sia di moda o meno.

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